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Alcuni nostri lettori, preoccupati dell’andamento in borsa di Romeo Power (NYSE: RMO), ci hanno chiesto di scrivere un articolo per avere la nostra visione su questa società. 

Diciamo subito che RMO è stata la nostra più grande “scommessa persa” e questo grava anche sul mio personale portafoglio.  Questo è molto frustrante perchè si tratta di una società con un enorme potenziale e lo ribadisco anche adesso nonostante le sue azioni siano in continuo ribasso.

E’ un titolo che ha perso oltre il 90% del suo valore in un anno nonostante le buone notizie che abbiamo letto e nonostante i grossi investitori che hanno sponsorizzato questa società. Non riesco a giustificare l’attuale prezzo di mercato di 0,50$ ad azione neanche mettendolo in relazione con tutti gli eventi macroeconomici attuali.

Una settimana fa Romeo Power ha annunciato di aver ricevuto una lettera dalla Borsa di New York (“NYSE”) indicando che la Società non è conforme allo standard NYSE per la sua quotazione continua. Diciamo subito che la comunicazione non comporta l’immediato delisting delle azioni ordinarie di Romeo Power dal NYSE.

Secondo le regole delle società quotate del NYSE, una società sarà considerata al di sotto degli standard di conformità se il prezzo medio di chiusura del suo titolo è inferiore a 1,00 $ per un periodo di 30 giorni di negoziazione consecutivi. Una volta notificata, la società deve riportare il prezzo delle azioni e il prezzo medio delle azioni al di sopra si 1,00 $ entro sei mesi dal ricevimento della notifica.

La Società può riottenere la conformità in qualsiasi momento durante il periodo di maturazione di sei mesi se l’ultimo giorno di negoziazione di qualsiasi mese solare durante il periodo di maturazione la società ha un prezzo di chiusura delle azioni di almeno 1,00 $ e un prezzo medio di chiusura delle azioni di almeno 1,00 $ nel periodo di 30 giorni di negoziazione che termina l’ultimo giorno di negoziazione di quel mese. Nel caso in cui allo scadere del periodo di cura di sei mesi, la società non riesca ad avere una quotazione media di almeno 1 mese di 1,00 $, il NYSE avvierà le procedure di sospensione e delisting.

Quindi cosa può succedere a Romeo Power ? Vediamo di analizzare in maniera semplice i vari scenari :

  • la strada più semplice per non essere delistata e che è già stata percorsa da diversi titoli nella stessa situazione soprattutto in questo periodo è quella del Reverse Split (RS) o accorpamento azionario. E’ l’operazione inversa dello Stock Split, ovvero il numero di azioni in cui è diviso il capitale sociale di una società viene ridotto elevando così il valore della singola azione. Facciamo un piccolo esempio per capire meglio : possono decidere di fare un RS 10 a 1 quindi ogni 10 azioni si trasformano in 1 azione. In questo caso se ogni azione vale 0,50 $ e verranno accorpate 10 in 1 , il valore della singola azione sarà di 5 $ ma avrò in portafoglio una sola azione e non più 10.  Questa operazione consentirebbe a Romeo Power di non rischiare il delisting ma sarebbe una ulteriore botta per gli investitori perchè un RS porta solitamente ad un panic sell. 
  • Insider che incominciano a comprare azioni del titolo e riaccendono l’entusiasmo degli investitori riuscendo così a portare il valore delle azioni sopra il dollaro per un periodo di almeno un mese. Opzione difficile da avverarsi perchè vorrebbe dire raddoppiare il proprio valore attuale in 6 mesi in una situazione macroeconomica sfavorevole.
  • Acquisizione da parte di un’altra azienda: credo che la tecnologia di Romeo Power possa essere interessante per molte società soprattutto nel campo delle EV quindi può essere una strada percorribile. Per gli investitori questa opzione potrebbe non essere buona perchè verrebbero liquidate tutte le posizioni ad un prezzo concordato solitamente più alto rispetto all’ultima quotazione in borsa.
  • Infine il delisting dalla borsa : non credo sia una strada che verrà presa perchè non si tratta di una società in fallimento.  

Dall’ultima trimestrale (Q1 2022) possiamo vedere che la società è in salute : al 31 Marzo 2022 ha chiuso il primo trimestre con disponibilità liquide e mezzi equivalenti e investimenti con 66,9 milioni di dollari.

Ricordiamo che nel primo trimestre 2022 ha completato l’acquisizione di BorgWarner per un corrispettivo complessivo di circa 37 milioni di dollari e nonostante questo le sue casse erano ancora piene. 

I ricavi totali del Q1 2022 sono stati di 11,6 milioni di dollari, in linea con le aspettative annuali della società nonostante i numerosi fermi alle catene di approvvigionamento. Nell’ultimo periodo ha continuato a stringere contratti e ad ampliare la propria clientela e questo li ha portati a ipotizzare delle entrate totali per fine anno tra i 40 e 50 milioni di dollari. 

Si tratta comunque di una società che non ha ancora utili netti positivi ma sta crescendo molto velocemente e nel giro di poco tempo può incominciare a diventare “verde”

Per adesso il loro problema non è la cassa quindi immagino che non ci sarà un’offering come qualche lettore ha ipotizzato ma bisognerà trovare la giusta strategia per non essere delistati e nel frattempo non far cadere ulteriormente la loro credibilità agli occhi degli investitori. Credo che il Reverse Split sarà la strada da percorrere quindi ci sarà ancora molto da soffrire per gli investitori sperando sempre in una rinascita che sulla carta merita. 

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