Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, si è dichiarato sempre più convinto che l’inflazione sarà presto sotto controllo, preparando il terreno all’inizio del taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale il mese prossimo.
Intervenendo a uno degli incontri annuali più seguiti dei banchieri centrali mondiali a Jackson Hole, Powell ha osservato che l’inflazione si è notevolmente raffreddata dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi quattro decenni nel 2022.
Allo stesso tempo, il mercato del lavoro statunitense ha iniziato a raffreddarsi, con il tasso di disoccupazione in leggero aumento. Per evitare un ulteriore indebolimento, Powell afferma che lui e i suoi colleghi dovranno iniziare a ridurre i tassi di interesse, che hanno mantenuto elevati per oltre un anno.
“I rischi al rialzo per l’inflazione sono diminuiti. E i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati”, ha affermato Powell. “È giunto il momento che la politica si adegui”.
Gli investitori hanno applaudito le dichiarazioni del presidente. Il Dow Jones Industrial Average è balzato di oltre 300 punti mentre l’indice più ampio S&P 500 è salito di circa l’1%.
Powell ha avvertito che i tempi e la velocità dei tagli dei tassi di interesse dipenderanno dall’andamento dell’economia. I mercati prevedono un taglio di un quarto di punto percentuale quando i decisori politici si incontreranno a metà settembre. Un taglio dei tassi più ampio, di mezzo punto, è possibile se il rapporto sui posti di lavoro di agosto, in uscita undici giorni prima della riunione della Fed, sarà più debole del previsto.
Il mercato azionario ha reagito con entusiasmo a questa notizia, come evidenziato dai significativi rialzi degli indici principali immediatamente dopo il discorso di Powell. Questa reazione positiva non è sorprendente, considerando che tassi di interesse più bassi tendono a favorire le azioni in diversi modi. Le aziende possono beneficiare di costi di finanziamento inferiori, potenzialmente aumentando i loro profitti, mentre gli investitori potrebbero essere spinti verso attività più rischiose alla ricerca di rendimenti migliori.
E’ importante ricordare che i mercati sono spesso anticipatori e parte di questo ottimismo potrebbe già essere stato incorporato nei prezzi attuali. Pertanto, mentre la tendenza generale potrebbe rimanere positiva, potremmo non vedere aumenti così marcati come quelli osservati immediatamente dopo l’annuncio.
Nel frattempo, il mercato obbligazionario sta attraversando una fase di riaggiustamento. Con la prospettiva di tassi più bassi, i prezzi delle obbligazioni esistenti, soprattutto quelle a lungo termine, potrebbero aumentare. Questo potrebbe portare a un rinnovato interesse per le obbligazioni come classe di attività, dopo un periodo difficile caratterizzato da rendimenti in aumento e prezzi in calo.
Il settore immobiliare potrebbe essere uno dei principali beneficiari di questa svolta nella politica monetaria. I tassi dei mutui, che sono già scesi ai livelli più bassi degli ultimi 15 mesi, potrebbero diminuire ulteriormente. Questo potrebbe stimolare la domanda di abitazioni, rivitalizzando un mercato che ha mostrato segni di rallentamento a causa degli alti tassi di interesse.
Sul fronte valutario, un taglio dei tassi da parte della Fed potrebbe portare a un indebolimento del dollaro rispetto ad altre valute principali. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative sul commercio internazionale e sui mercati emergenti, che potrebbero beneficiare di un afflusso di capitali alla ricerca di rendimenti più elevati.
È importante sottolineare che l’entità e la tempistica di questi movimenti di mercato dipenderanno fortemente dai futuri dati economici, in particolare quelli relativi all’inflazione e all’occupazione. La Fed ha chiaramente indicato che le sue decisioni saranno basate sui dati, quindi eventuali sorprese in questi indicatori potrebbero alterare significativamente il percorso previsto.
In questo contesto, alcuni settori potrebbero sovraperformare rispetto ad altri.
Il settore tecnologico, notoriamente sensibile ai tassi di interesse, potrebbe vedere un rinnovato interesse. Allo stesso modo, settori che offrono dividendi stabili, come le utilities, potrebbero diventare più attraenti in un contesto di rendimenti obbligazionari in calo. D’altra parte, il settore finanziario potrebbe affrontare alcune sfide, poiché i margini di interesse netti potrebbero comprimersi in un ambiente di tassi più bassi.
Mentre le prospettive generali sembrano favorevoli per molti asset rischiosi, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio cauto e diversificato. I mercati finanziari sono complessi e influenzati da molteplici fattori, non solo dalla politica monetaria. Eventi geopolitici imprevisti, cambiamenti nelle politiche fiscali o shock economici potrebbero rapidamente alterare questo scenario. Pertanto, mentre ci si può aspettare un periodo di ottimismo cauto nei mercati, la prudenza e un’attenta valutazione dei rischi rimangono fondamentali per navigare con successo in questo mutevole panorama finanziario.